Matteo Faccendi – Designer “Ospiti del mondo”

Marini Industrie

“Come in molti qua a Prato, anche io ho il tessile nel sangue.” 

Qual è la tua definizione di “creatività”?

Senz’altro la capacità di inventare sempre qualcosa di stilisticamente nuovo utilizzando lo stesso genere di materie prime. In questo mestiere abbiamo la possibilità di dare sfogo ad un genere di creatività sottoposto al rispetto di una serie di tracce dettate dalle tendenze sociali e culturali. Ovviamente anche le strategie dell’azienda per la quale si lavora e i mercati con cui si dialoga sono dei fattori da tenere sempre presenti quando si crea. Ma al netto di questo, la componente creativa rimane comunque centrale poiché l’interpretazione delle tendenze resta la chiave per immettere sul mercato nuova linfa.

Matteo-faccendi-marini-industrie
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Quale è stato un primo traguardo che hai raggiunto in questo ruolo da designer?

Il primo traguardo è stato quello di esser diventato responsabile di una collezione. Dopo l’affiancamento e la gavetta necessaria per comprendere al meglio tutte le fasi di lavorazione, la Marini Industrie nel 2015 mi ha affidato la collezione “Ospiti del Mondo”.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il tuo percorso da designer/creativo all’interno del Distretto? Da dove è nata la tua passione per il mondo dei tessuti?

Come in molti qua a Prato, anche io ho il tessile nel sangue. Tra i primi ricordi che ho ci sono quelli di mio padre Franco che filava: già da piccolo mi incuriosivano tantissimo le materie prime e le forme che riuscivano ad assumere grazie alla macchina di preparazione delle mischie che lasciava cadere dei fiocchi colorati simili alla neve. Da lì in poi, grazie all’esperienza in famiglia prima e agli studi poi, ho conosciuto a fondo tutti i processi della filiera. Insomma, la mia è una passione che viene da lontano!

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Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la tua strada?

Di allargare il più possibile gli orizzonti. Non solo conoscenza tecnica e ispirazione ma anche conoscenza delle lingue straniere, curiosità e voglia di apprendere. Il tecnico tessile del resto si confronta spesso anche direttamente con i fashion designer ed è davvero utile, a mio avviso, possedere varie skills come nozioni di marketing di prodotto e di eco-design.

Cosa ti aspetti da questo mestiere in futuro?

Mi aspetto una crescente consapevolezza sul fronte della sostenibilità e un deciso abbattimento degli sprechi che purtroppo ancora interessano la filiera moda. E’ un obiettivo ambizioso ma ci sono realtà, come ad esempio quella del distretto di Prato, in cui è dimostrato che uniti possiamo farcela a fare progressi.

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