Fabio Caleri – Designer collezione “Marini e Cecconi”

Marini Industrie

“Partire da Prato, dal conoscere come si fanno le cose qua, per un aspirante designer è senz’altro un vantaggio in termini di conoscenza e di preparazione.” 

Quale è stato un primo traguardo che hai raggiunto in questo ruolo da designer?

Il primo in assoluto ha coinciso con il momento in cui ho sentito di aver acquisito sicurezza nel rappresentare, attraverso le mie creazioni, l’identità dell’azienda per cui lavoro. È stato proprio in quel momento che ho realizzato di aver tagliato un importante traguardo professionale.

Fabio-Caleri-marini-industrie
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Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la tua strada?

Il tipico designer di un’azienda tessile di Prato è spesso sia architetto che manovale. Il processo creativo è davvero intriso di tanta conoscenza tecnica che si impara sul campo sin da quando si esce da scuola. Per questo l’unico consiglio che mi sento di dare è di approfondire fin da subito tutte quante le lavorazioni, conoscerne le peculiarità e le difficoltà, senza dedicarsi solamente all’evoluzione del processo creativo. Lo sviluppo di una collezione contempla la creazione e l’esplorazione di nuovi concetti moda ma allo stesso tempo si basa sulla fattibilità tecnica.

Secondo te, come riesce il Distretto Tessile Pratese a differenziarsi a livello creativo e di qualità nel panorama nazionale e internazionale?

Mi aggancio a quanto detto sopra: Prato, grazie alla frammentazione orizzontale delle lavorazioni, consente davvero di poter esplorare ogni angolo della filiera tessile. Ci sono piccole realtà di grande eccellenza dove si può ancora imparare dai “maestri” del mestiere e ci sono passaggi di lavorazione che non si trovano dappertutto. Partire da Prato, dal conoscere come si fanno le cose qua, per un aspirante designer è senz’altro un vantaggio in termini di conoscenza e di preparazione.

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Qual è stata la tua più grande soddisfazione professionale?

Credo che in questo mestiere le più grosse soddisfazioni non derivino solo da un articolo venduto in grandi quantità o dai riconoscimenti formali (un articolo della Marini e Cecconi si è aggiudicato nel 2018 il titolo di tessuto migliore del mondo, ndr). Nel mio caso la più grande soddisfazione ha coinciso con il riuscire a trasmettere un certo tipo di credibilità e affidabilità a chi lavora con me. Che si tratti del titolare dell’azienda, dei colleghi o di un fashion designer che decide di affidarmi un’idea da sviluppare, mi soddisfa molto aver tradotto questi anni di lavoro in un’esperienza ritenuta valida e in un punto di vista che spesso viene richiesto da chi lavora insieme a me.